Teatro

SPECIALE RFF 2014: 'Dov' e Desdemona?' e l'eterno viaggio nell'intimo umano

SPECIALE RFF 2014: 'Dov' e Desdemona?' e l'eterno viaggio nell'intimo umano

Che alcuni personaggi shakespeariani manifestino il complesso edipico (anche se all'epoca la psicanalisi era un concetto sconosciuto) è risaputo. E l'idea di portare in scena un Otello eterno bambino, avvolto nell'inconsapevolezza della natura umana potrebbe sembrare scontato. Non è così. Ennesima dimostrazione che nella giostra dell'apparenza, c'è un essenziale che può manifestarsi.

Una messa in scena insolita quella voluta da Michele Galasso per lo spettacolo 'Dov'è Desdemona?'. 

Otello (Simone Bobini), che ignaro e felice si tuffa nel bagnetto quotidiano, ha accanto a se Iago (Eugenio Coppola)  che riveste il ruolo di balia, amico e grillo parlante. Ruolo che gli consentirà, in un impeto di rabbia per l'ingenuità di Otello nei confronti di Desdemona (e del genere femminile) di poter manovrare psicologicamente la sua mente, guidandolo nell'intricato labirinto dei dubbi, fino alla risoluzione con il delitto di Desdemona e l'affrancamento dall'ingenuità nei confronti dei rapporti e del genere umano.

Una rivisitazione interessante che ha come chiave di lettura la fragilità dei rapporti interpersonali, supportata da un ottima interpretazione di Simone Bobini che riesce nel non soffocare la natura archetipa dell'Otello pur pennellandolo di nuove sfumature psicologiche. Interessante ma non con costanza la performance di Eugenio Coppola. Il voler lasciare il personaggio permeato di ambiguità, non ha consentito la costruzione di una figura che potesse contrastare efficacemente Otello, facendo risultare le azioni sceniche a tratti poco credibili
Ottimo l'utilizzo dello spazio scenico e la scelta di eseguire ballate con la chitarra, riportando alla mente lo spirito dell'opera originaria, senza cancellarne lo spirito del tempo.

 

ROMA FRINGE FESTIVAL 2014 - Dov'è Desdemona